IL PULCINO DUDUGGI… e la sua strana famiglia (S. Bellucci)
Sembra quasi nascere come “figlio” naturale di Gallo Cristallo, e in qualche modo certo lo è, anche se si tratta in verità dell’invenzione spontanea di un piccolo bimbo, dilatata a tormentone,
sul filo di un nonsense di per sè molto sensato. Si tratta infatti di un pulcino e della sua famiglia, in cui convivono felicemente realtà diverse, al punto che, si potrebbe dire, non si parla neanche la stessa lingua. Una famiglia composita e “pluralista”, insolita (un cane che fa miao invece di “bau”!) eppure armonica, in cui ognuno si dedica alle proprie attività con reciproco rispetto.
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CARA CARAMELLA (S. Bellucci – G. Clementi)
Un menu bizzarro e improbabile per accontentare, incuriosendoli, i gusti dei bambini più difficili. Un finale che, riprendendo una piccola filastrocca conosciuta da tutti, coglie l`occasione per introdurre un coro di stampo rossiniano.
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IL GRILLO E LA FORMICA (Tradizionale)
Una delle più famose filastrocche della tradizione toscana, qui accompagnata da un trascinante duo di chitarre. Una vera scampagnata. scandita dai “larincinferalillalera” intonati dal coro dei bambini.
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LA GIRAFFA PASQUALINA (L. Mannucci – A. V. Savona)
Nel lontano Paese delle Giraffe, la bella giraffa Pasqualina conduce una vita da vera signora un po’ snob: fa il bagno al mattino, l’aperitivo all’ora di pranzo, il the con le amiche nel pomeriggio. Una vera rarità, firmata da due grandi personaggi dello spettacolo italiano: Virgilio Savona e Lucia Mannucci. Brano richiesto espressamente dagli organizzatori del Premio Tenco.
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NEL GIARDINO PIU’ BELLO (S. Bellucci – G. Clementi)
Una delicata melodia invita a considerare la bellezze racchiuse in un giardino: i fiori, profumati e colorati; il prato, con la sua erba e la vita in essa racchiusa; l`orlo, con la frutta e la verdura, i suoi grandi doni. Al suono di una dolce chitarra classica suonata da Carmen Martinez.
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PIPPIRIPPI RAG (canzone ragtime per imparare l’inglese) (S. Bellucci – G. Clementi)
Chi non ha sperimentato nella vita quanto la musica faciliti l’apprendimento delle lingue straniere? Ed ecco allora i primi rudimenti della lingua inglese, le prime frasi fondamentali, inserite in una canzone che si ispira a un genere musicale molto in voga negli Stati Uniti ai primi del secolo scorso, il ragtime.
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CI VUOLE UN FIORE (G. Rodari – S. Endrigo)
Un omaggio ai grandi Sergio Endrigo e Gianni Rodari. La riproposta di un brano celeberrimo, qui in versione lieve e un po’ sognante, con immancabile coro di piccoli cantori. E un`introduzione di chitarra classica scritta da Giulio Clementi per il “Maestro” Flavio Cucchi e interventi preziosi della pedal steel guitar di Luigi Fiumicelli.
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LA CANZONE DI CHI NON PIANGE PIU’ (S. Bellucci – S. Bollani)
Molti non lo sanno, ma il pianto dei bimbi è spesso dovuto alla puntura della terribile”Mosca Cipollina”. Nel panorama di forme musicali utilizzate fino ad ora, giusto mancava qualcosa di brasiliano. E allora perchè non una leggera e saltellante Bossa Nova, che invita a far colare via le lacrime volgendo in alto lo sguardo, magari per ridere un po’ del babbo e della mamma? Al pianoforte, e alla voce, nientemeno che il “grande” Stefano Bollani, coautore del brano.
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NEL MARE (S. Bellucci – G. Clementi)
Prima di partire per le vacanze. ci avete mai pensato a cosa c’è nel mare? Acqua, sale, sì, ma non solo. Un brano per riflettere “estivamente” sulle ricchezze del mare.
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IL GIORNO FINISCE QUI (S. Bellucci – G. Clementi)
Alla fine della giomata, e del CD, una dolce ninnananna, e una piccola riflessione: per un bambino il mondo è una scoperta continua, ogni giornata
un’avventura, ogni cosa una rivelazione. La realtà più scontata per un adulto, brilla negli occhi di un bimbo
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NOVE FILASTROCCHE DI TOTI SCIALOJA (T. Scialoja – S. Bellucci – G. Clementi)
L ‘ippopotamo – La zanzara – II puma – II pipistrello – L’anguilla – Il gufo – L ‘oca – Il cane – Il merlo
l giochi linguistici di Toti Scialoja (grande pittore. grande poeta. e… grande zio), aventi per tema gli animali più bizzarri, hanno ispirato nove piccoli “cammei” che compaiono fra una canzone e l’altra. Nove esercizi di fantasia, di lingua, di musica. Una piccola curiosità: il brano “ll merlo”, che chiude l’album, è stato costruito sulle note indicate dallo stesso Toti Scialoja nel suo ingegnoso uso delle sillabe che formano i nomi delle note, e delle parole di senso compiuto che con esse si possono formare. Ne è risultata una melodia particolare, godibile e rarefatta, che ben accompagna uno spericolato e raffinato gioco di parole.
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