GIULIO CLEMENTI e l’arte come creazione globale
“Un raro esempio di visione rinascimentale della musica,
delle arti figurative, e dell’architettura”
Pittura, progettazione architettonica, attività musicale: nel corso dell’esperienza lavorativa di Giulio Clementi, i tre diversi campi di applicazione si sono compenetrati in un unico percorso culturale e professionale, come una miscelazione di energia intorno ad una stessa visione “circolare” del prodotto artistico.
Da questa ricchezza di linguaggi nasce un modo riconoscibilissimo, “rinascimentale”, di esprimersi, dalle opere di pittura, dai grandi impianti decorativi, fino alla progettazione degli spazi architettonici monumentali, destinati “alla bellezza, al divertimento, al benessere e alla gioia dei sensi”.
E la musica è sempre dietro l’angolo, come «colonna sonora immancabile del bello», che sia una delle tantissime collaborazioni con i mostri sacri come Pino Daniele, Stefano Bollani, Giovanni Unterberger, Flavio Cucchi; oppure attraverso le tante opere editoriali sulle nuove tecnologie musicali; o nell’incrollabile sodalizio con il mondo di Susy Bellucci, ora fiabesco, ora raffinato come il «folk da camera», ora estremo e variegato come nell’ultimo lavoro «adulto»: DILAGO, un viaggio nella vocalità delle suggestioni, del dolore, della gioia e degli incantesimi.
Giulio Clementi, Pino Daniele, Massimo Troisi e la scena internazionale
Pino e Giulio. Un momento di relax e di buonumore nella tenuta di Formia, tra un arrangiamento e una impepata di cozze! Giornate indimenticabili, tra grande musica e gioco, tra gatti, cani, cibo, calciatori del Napoli e altri ospiti illustri. Mille emozioni che un giorno, forse, mi deciderò di raccontare, mettendo ordine tra decine di pagine, di appunti, di ricordi e di una possibile biografia di Pino che non vide mai la luce.
Massimo Troisi, indimenticabile attore, regista e poeta, autore dei testi di «’Ossaje comme fa ‘o core» e «Grande».
L’album UN UOMO IN BLUES, del 1991, è stato realizzato in vari studi: (per la pre-produzione gli Studi Bagheria a Formia, per la vera produzione i Logic Studios a Milano, per il cutting finale i mitici Abbey Road Studios a Londra). Giulio Clementi, dopo le pubblicazioni editoriali attivissimo nel campo della tecnologia e della divulgazione delle tecniche di campionamento digitale, è chiamato come responsabile dei suoni dell’album e per interventi di tastiere (sintetizzatori e campionatori) da affiancare ai pianoforti di Danilo Rea. Lo staff del disco è internazionale e comprende gli artisti più rappresentativi della scena mondiale: Mick Goodrick e lo stesso Pino Daniele alle chitarre, Harvie Swartz al contrabbasso, Gary Chaffee alla batteria, Rosario Iermano alle percussioni, Gregg Jackman come ingegnere del suono. Un’esperienza indubbiamente esaltante, di amicizia, umanità e altissima professionalità, destinata a rinnovarsi nell’album successivo, SOTT’O SOLE, del 1992, per i brani “’O ssaje comme fa ‘o core” e «Grande», con i testi di Massimo Troisi, colonna sonora del film «Pensavo fosse amore… invece era un calesse», premiata al David di Donatello e al Globo D’oro.
“Che soddisfazione” in live: Pino Daniele e Rosario Jermano
Uno dei brani più belli dell’album “UN UOMO IN BLUES”, Ho un ricordo vivissimo di quando Pino mi chiese di sentire questo brano non ancora terminato: ma c’era già tutto lo swing e l’ironia di un brano speciale. Eravamo a Formia, 1991, nel grande garage-studio attrezzato per le fasi di pre-produzione.